Storia antica
Cultura
LA STORIA ANTICA
La storia antica si occupa dello studio delle prime civilta' che adottarono un sistema grafico di scrittura: le popolazioni del Vicino Oriente, come Sumeri, Assiri, Babilonesi; quelle dell’Africa settentrionale, come gli Egizi; e le europee, le principali sono le civilta' greche e romane, fondamento della cultura dell’Occidente. Il cosiddetto 'evo antico' inizia nel IV millennio, con la comparsa dei primi sistemi di scrittura in Mesopotamia, e si conclude con la caduta dell’Impero romano d'Occidente nel 476 d.C..
I popoli della Mesopotamia gradualmente iniziarono ad abbandonare la vita nomade per un'organizzazione agricola. Grazie alla fertilita' delle terre vicino ai fiumi Tigri ed Eufrate sorsero i primi villaggi, che ingrandendosi diedero vita alle prime citta'. La prima civilta' che si sviluppo' fu quella dei Sumeri che costruirono nei pressi dei due fiumi una serie di grandi citta' (Uruk e Ur). Le citta' erano organizzate in citta'-stato, cioe' erano indipendenti le une dalle altre. La citta' era considerata proprieta' di un dio, in onore del quale veniva eretto un tempio, lo ziqquarat. Il tempio era il centro della vita religiosa, economica e politica della citta'. I lavoratori consegnavano il frutto del loro lavoro al tempio, cioe' al dio di cui erano considerati servitori. Con il passare del tempo la vita sociale divenne sempre piu' complessa, e al sacerdote si affianco' il sovrano: al tempio si affianco' il palazzo regio, sede del sovrano e simbolo del potere politico. Il sovrano deteneva il potere di amministrare la citta', comandare l'esercito e amministrare la giustizia. In questo primo periodo della civilta' sumerica, venne inventata la scrittura (3.000 a.C. circa). All'inizio i segni erano simili ai geroglifici egiziani, in seguito la scrittura divenne sempre meno pittorica e piu' stilizzata, dando origine ai caratteri cuneiformi. La civilta' sumera ebbe un arresto con l'invasione di una popolazione nomade di stirpe semita che viveva a nord della regine dei Sumeri, gli Accadi. Gli Accadi a partire dal 2.400 si insediarono nella regione e fondarono un impero. Con il primo imperatore, il re Sargon, troviamo per la prima volta nel nostro percorso storico l'ideologia di impero: porre sotto il dominio di uno stato tutti gli altri popoli. L'impero degli Accadi, anche se si sostitui' politicamente alle citta'-stato sumere, mantenne intatta la cultura sumerica. Intorno al 2.150 furono promulgate le prime leggi scritte grazie al re di Ur, e fu scritto il primo poema epico: il poema di Gilgamesh. Verso il 2.000 a.C. la regione sumerica subisce un'altra invasione, questa volta da una popolazione nomade proveniente dalla montagne del Libano, gli Amorrei. Verso il 2.000 a.C. nella stessa area della civilta' sumerica sorse un nuovo regno: quello dei babilonesi. La citta' più importante fu Babilonia. La struttura sociale era suddivisa in tre classi: gli uomini liberi, proprietari terrieri, gli impiegati di palazzo, e infine gli schiavi che erano contadini e operai. Al vertice si trovava un sovrano. Il piu' famoso fu sicuramente Hamurrabi, che intorno al 1.700 pubblico' un codice di leggi. Il codice regolava tutti gli aspetti della vita civile ed economica. Esso raccoglieva una serie di sentenze che furono raccolte per iscritto ed esposte nei templi. Il principio che regolava il codice era la legge del taglione, valida, pero', solo tra gli appartenenti ad una stessa classe sociale. Se il contrasto sorgeva tra persone appartenenti a classi sociali diverse, il colpevole veniva punito con una multa. Il regno babilonese fu conquistato da un nuovo popolo: gli Assiri. Gli Assiri erano originariamente una popolazione di pastori e agricoltori, stanziati in una regione montagnosa dell'alta Mesopotamia. La terra degli Assiri era una regione poco fertile e circondata da vicini ostili. Di conseguenza il popolo assiro, dovendosi difendere dai confinanti ed essendo povero di risorse, sviluppo' un accentuato carattere bellicoso e militare. La loro ascesa fu sicuramente avvantaggiata dall'invasione dei popoli del mare, che indebolirono i loro vicini cosi' che riuscirono a creare un regno che andava dalla Mesopotamia fino all'Egitto (800-650 a.C.). Le numerose guerre portarono gli Assiri ad imporre le loro leggi, schiacciando le tradizioni dei popoli sottomessi, inoltre, il sistema militare basato essenzialmente su un esercito di etnia assira, porto' il regno a servirsi dei popoli sottomessi come schiavi e lavoratori, essendo i suoi uomini impegnati in continue campagne militari. Questi due fattori: la forza militare assira e la sottomissione di numerosi popoli senza rispettarne le tradizioni a lungo andare si mostrarono la vera debolezza del regno. Cosi', quando la superiorita' assira si indeboli', i popoli vicini ne approfittarono per distruggere il regno e cancellandolo completamente dalla storia.
Gli Egizi iniziarono a vivere lungo il fiume Nilo circa 5000 anni fa.Il fiume Nilo, oltre a fornire pesce in abbondanza, con le sue periodiche inondazioni depositava sulle rive uno strato di fango nero, detto 'limo', che rendeva fertile il terreno, consentendo cosi' abbondanti raccolti. L'agricoltura era, allora, per gli antichi Egizi, alla base dell’economia. Coltivavano grano e orzo, da cui si produceva la birra, la loro bevanda preferita. Poi lino, ulivi, viti, papiro, fichi e datteri. Questo antico popolo fu inoltre il primo ad allevare le api per ricavare cera e miele. La societa' egizia era divisa in caste, cioe' in gruppi sociali ben separati tra loro. All'apice c'era il faraone. Egli era il capo assoluto. Era considerato re-dio, capace quindi di provocare le inondazioni del Nilo, garantendo la sopravvivenza a tutti. Inoltre, comandava l'esercito; decideva le leggi; prendeva tutte le decisioni politiche, economiche e sociali. Seguivano i nobili e i sacerdoti. Questi ultimi, nominati dal faraone, si occupavano della gestione dei templi e del culto religioso. Altra gerarchia importante erano gli scribi, coloro che sapevano leggere e scrivere. Poi, i soldati di professione, gli artigiani e i mercanti. I contadini costituivano la maggioranza della popolazione; quando non lavoravano i campi, erano impiegati nella costruzione di dighe, canali, piramidi. Infine, c'erano gli schiavi. In genere erano prigionieri di guerra. La religione era un aspetto fondamentale nella vita degli antichi Egizi. L'Egitto era uno stato teocratico, nel quale il potere era esercitato dalla divinita' attraverso il faraone. Gli Egizi erano politeisti, adoravano cioe' molti dei. Per essi costruirono i templi. Gli Egizi credevano che se riuscivano a conservare i corpi delle persone dopo la morte la loro forza vitale, il KA, sarebbe sopravvissuta. Percio' i corpi erano imbalsamati e trasformati in mummie. Le mummie erano conservate in sarcofagi, a loro volta collocati nelle tombe o nelle piramidi. Nelle tombe ponevano tutti gli oggetti che potevano servire nella vita quotidiana nell’oltretomba e, in piu', una copia del Libro dei morti. Il Libro dei morti era una raccolta di preghiere e formule magiche che doveva guidare il morto verso il mondo dell'aldila'. Per gli Egizi la scrittura era un dono divino; quindi gli scribi erano molto considerati. Per le iscrizioni su tombe e monumenti erano utilizzatiì geroglifici. Si trattava di disegni assai complicati, che raffiguravano oggetti, idee e suoni. Erano scolpiti o dipinti con una specie di inchiostro ricavato dal carbone o dall'ocra. Per la vita di tutti i giorni, pero', gli scribi usavano una scrittura piu' semplice e rapida, tracciata con pennelli su fogli di papiro. La maggior parte abitava in case piccole e semplici, costruite con mattoni di fango e paglia. I piu' ricchi invece abitavano in case ampie e decorate, dove si svolgevano feste con abbondanza di cibo e bevande, giochi e danze. Gli Egizi conoscevano bene la medicina; la matematica, la geometria e l'astronomia: indispensabili per costruire templi e piramidi. Elaborarono un calendario simile al nostro che comprendeva 365 giorni. Realizzarono statue imponenti e pitture con figure umane rappresentate di profilo. Praticavano la musica, molto amata.
La civilta' greca fiori' in Grecia tre il 1000 a.C. circa, e il 146 a.C. , anno in cui la Grecia venne conquistata dai Romani. Si stanziarono lungo le coste e nelle isole del mar Egeo. Il periodo greco viene diviso storicamente in 3 'sottoperiodi': il periodo arcaico (dalle origini al 480 a.C.), il periodo classico (dal 480 al 323 a.C.) e il periodo ellenistico (dal 300 al 146 anno in cui la Grecia passa sotto il dominio romano). I Greci si dedicarono principalmente al commercio via mare, in quanto la terra che abitavano non era abbastanza fertile e non permetteva quindi lo sviluppo e l'incremento dell'agricoltura. Gli antichi Greci sono un popolo fondamentale per l'Occidente perche' hanno inventato la filosofia e anche la mitologia degli dei dell'Olimpo ed educavano i giovani in modo assai rigoroso. Ma sono importanti anche perche', oltre che al commercio, si dedicavano all'artigianato. La terra greca era poco fertile, ma riuscivano a coltivare olivo e vite: i cereali li compravano da altre popolazioni. Allevavano poi oche, maiali, api e ovini, si dedicavano alla pesca e all'estrazione mineraria dalle miniere. Una curiosita': i Greci del periodo arcaico non conoscevano il cavallo, che venne 'scoperto' piu' avanti e utilizzato per scopi militari. I vasi prodotti, l'artigianato, l'olio d'oliva venivano 'venduti' ai popoli che abitavano la Turchia e le coste dell'Italia meridionale. E proprio qui, nel nostro Sud Italia, i Greci fondarono molte colonie, che messe tutte insieme presero il nome di Magna Grecia (cioe' la Grande Grecia). Le persone piu' importanti erano i nobili, cioe' i ricchi signori discendenti da famiglie altolocate. Poi c'era la classe degli intellettuali, che comprendeva scienziati, matematici, filosofi, medici, astronomi. Poi c'erano i soldati, gli artigiani e i commercianti, i marinai, i contadini e infine gli schiavi. In Grecia gli schiavi erano moltissimi e in genere erano prigionieri di guerra. Loro compito era quello di coltivare le terre dei nobili per ricavarne il cibo da dare agli abitanti della citta'. Facevano lavori pesanti, andavano nelle miniere oppure lavoravano nelle case e aiutavano gli artigiani. Frequente in Grecia era l'abitudine di vendere e comprare schiavi come fossero oggetti. Le due citta' principali dell'antica Grecia - Sparta ed Atene - ci offrono due esempi molto diversi riguardo al modo di considerare la donna in societa'. Ad Atene, ogni uomo poteva avere 3 o 4 donne, ma di queste una sola moglie. Le donne ateniesi si occupavano della casa e dell'educazione dei figli. Le bambine andavano seguite fino al matrimonio, i bambini invece solo fino ai sette anni. A quest'eta' infatti andavano a scuola dove imparavano ad essere uomini e soldati valorosi. La donna in genere viveva in casa: solo le donne ricche, qualche volta, potevano uscire. Ad Atene la donna si emancipo' a partire dall'era ellenistica, cioe' verso la fine dell'eta' greca. A Sparta la situazione era molto diversa: le donne erano piu' libere di fare quello che volevano ed erano educate al canto, alla danza e alla ginnastica e, in generale, a vivere all'aria aperta. Oltretutto non erano obbligate a stare in casa per accudire i figli come succedeva ad Atene. Questo succedeva perche' gli spartani credevano che in questo modo le donne avrebbero fortificato il fisico e fatto figli piu' robusti. Ossia guerrieri migliori. I Greci erano politeisti , cioe' credevano nell’esistenza di tanti dei. Gli dei vivevano sul monte Olimpo, che e' una montagna alta circa 3.000 metri la cui cima e' sempre circondata da nuvole ed e' situata al confine con la Macedonia. Le principali divinita' in cui credevano gli antichi Greci erano: Zeus (padre di tutti gli dei e degli uomini e re dell'Olimpo), sua moglie Era protettrice delle donne, Atena (dea della conoscenza), Poseidone (dio del Mare), Afrodite (dea della bellezza). In Grecia ogni città aveva il suo dio protettore e uno o piu' templi. Il popolo costruiva i templi che venivano considerati come 'la casa del dio'. Ogni dio aveva il suo tempio all'interno del quale era situata una sua statua. Il culto si svolgeva presso un altare situato all'esterno del tempio e in ogni casa c'era un altare per la preghiera della famiglia. I Greci credevano che esistesse un mondo dell' Aldila', dove si andava dopo la morte. L'Aldila' dei Greci si chiamava Ade, il Regno dei Morti, e vi si entrava attraverso le voragini della Terra, specie quelle che emanano fumi o vapori. Anche i vulcani erano considerati come porte d’ingresso al mondo degli inferi. Si deve ai Greci l'invenzione dei giochi olimpici, che si tenevano nella citta' di Olimpia in onore di Zeus. La prima Olimpiade si disputo' nel 776 a.C. Nel periodo classico - cioe' tra il 700 e il 300 a.C. - la storia greca e' caratterizzata dall'esistenza delle citta' stato. Cioe' ogni citta' aveva il suo governo e le sue leggi. Le piu' famose erano Sparta e Atene. Ad Atene ogni cittadino maschio votava per eleggere un consiglio e il presidente di questo consiglio veniva estratto a sorte tra i cittadini. Questa particolare forma di governo era chiamata 'democrazia': il potere governativo spettava al popolo. Anche oggi in Italia abbiamo questa forma di governo, dove e' il popolo a decidere chi deve governare.
A Sparta c'era invece una forma di governo chiamata 'oligarchia': a comandare, cioe', erano poche persone. I cittadini quindi dovevano fare cio' che queste poche persone decidevano. Il periodo classico (480 – 323 a.C.) fu quello delle grandi guerre contro i persiani. Nel 490 a.C. i Persiani attaccarono gli Ateniesi perche' avevano aiutato una citta' a ribellarsi al potere. La vittoria fu dei Greci. Qualche anno dopo la seconda guerra vide anche la partecipazione di Sparta. In seguito, durante la guerra del Peloponneso, Sparta e Atene combatterono fra loro per il controllo del territorio greco. A vincere, fu l'esercito di Sparta. Nel 334 a.C. il re di Macedonia Alessandro Magno decise di andare a sconfiggere l'impero persiano in Turchia, Siria, Palestina ed Egitto. Alessando fu una figura importantissima nella storia del periodo ellenistico: stabili' la monarchia in Grecia ma, soprattutto, diffuse la cultura della sua terra in tutto il mar Mediterraneo.
La storia romana detta anche storia di Roma antica narra le vicende che videro protagonista la citta' di Roma dalla mitica fondazione della citta' nel 753 a.C. alla caduta dell'Impero romano d'Occidente nel 476 d.C., anno con cui si indica l'inizio dell'epoca medievale. Gli storici suddividono convenzionalmente la storia romana in tre grandi eta': Eta' regia: dal 753 a.C., anno della fondazione di Roma, al 509 a.C., anno della cacciata dei Tarquini da Roma
Eta' repubblicana: dal 509 al 31 a.C., data della battaglia di Azio, o dal 509 a.C. al 27 a.C. anno durante il quale il Senato di Roma conferi' pieni poteri e il titolo di Augusto a Ottaviano
Eta' imperiale: dal 31 o 27 a.C. al 476 d.C., anno della deposizione di Romolo Augustolo, ultimo imperatore romano d'Occidente
La data di fondazione di Roma è stata fissata al 21 aprile del 753 a.C. dallo storico latino Varrone. Lo storico romano Tito Livio racconta due versioni della leggenda secondo cui i fratelli Romolo e Remo, allattati dalla lupa e discendenti di Enea, furono i protagonisti della nascita di Roma. Secondo la prima versione Romolo e Remo litigarono perché Romolo voleva chiamare la nuova città Roma ed edificarla sul colle Palatino, mentre Remo voleva chiamarla Remora e fondarla sull'Aventino. Dopo uno scontro, Romolo prevalse divenendo il primo re di Roma. Nella seconda ipotesi, mentre i due fratelli edificavano le mura della nuova citta', Remo prese in giro il fratello, scavalcando le mura appena erette. Romolo, pieno d'ira, avrebbe ucciso Remo e detto: Cosi', d'ora in poi possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura. In questo modo Romolo divenne il primo re della citta' che prese il nome di Roma.
L'eta' regia: i sette mitici re di Roma. Nella storia di Roma con eta' regia si fa riferimento all'epoca che va dal 753 a.C. al 509 a.C. durante la quale Roma fu guidata secondo la tradizione da sette re. Questo periodo, a causa di fonti poco certe, e' avvolto nella leggenda. Dal 753 al 617 a.C. governarono su Roma i quattro re della monarchia Latino-Sabina che, ad eccezione del fondatore della citta', furono scelti in base alla virtu' dai capifamiglia che si erano stanziati a Roma. Questi re erano:
- Romolo, fondatore di Roma
- Numa Pompilio, il re sacerdote che creo' le prime forme di religiosita' dei romani
- Tullo Ostilio, il sovrano guerriero primo artefice dell'espansione militare di Roma
- Anco Marzio, il re mercante che fondo' la colonia commerciale di Ostia
- Tarquinio Prisco potenzio' l'esercito di Roma
- Servio Tullio eresse le prime mura della citta' e creo' i comizi centuriati, la piu' importante assemblea elettorale romana
- Tarquinio il Superbo fu un tiranno e l'ultimo re di Roma
Nel 509 a.C. a Tarquino il Superbo, impegnato in un assedio, venne impedito di rientrare a Roma. Con l'elezione dei primi due consoli romani, Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino, la monarchia cessava di esistere e sorgeva la repubblica.
pace e stabilita' a Roma dopo anni di guerre civili. Da lui prese il via la dinastia Giulio-Claudia , che vide susseguirsi al potere fino al 68 d.C. gli imperatori Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone. Con la dinasti Flavia, che governo' su Roma fino al 96 d.C., l'espansione di Roma continuo'. L'impero raggiunse il massimo della grandezza tra 98 e 117 d.C. con l'imperatore Traiano comprendendo un'area che da ovest a est andava dalla Spagna all'Asia minore e da nord a sud dall'attuale Inghilterra a tutta l'Africa del nord. Sotto la dinastia degli Antonini , che guido' Roma tra 117 e 192 d.C. si ebbe un periodo di pace e prosperita', anche se aumento' la pressione dei barbari ai confini. Con la Tetrarchia voluta da Diocleziano tra 284 e 305 d.C. comincio' la divisione dell'Impero e Roma perse il suo ruolo di capitale con la fondazione di Costantinopoli da parte dell'imperatore Costantino, che rese il Cristianesimo la religione ufficiale nel 313. Nel 396 d.C.
Teodosio I divise l'impero in una parte occidentale e in una orientale. Nel IV secolo, l'Impero romano d'Occidente, piegato da una inarrestabile crisi politica ed economica non seppe piu' respingere le invasioni dei popoli oltre i confini: nel 476 d.C. il re barbaro Odoacre depose l'imperatore Romolo Augustolo e pose fine all'impero romano d'Occidente.