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Piante rampicanti

Svago

LE PIANTE RAMPICANTI

Come suggerisce il nome con il quale si e' soliti indicarle, le piante rampicanti si caratterizzano per la loro naturale tendenza a crescere in verticale appoggiandosi ed arrampicandosi per l'appunto alle pareti vicine, siano esse muri, appositi sostegni, ringhiere, ecc. Questa singolare peculiarita' ha reso questo genere di piante particolarmente adatte per creare ambienti riservati e piccoli giardini soprattutto nelle terrazze. Non solo, le piante rampicanti consentono di attenuare l'insolazione, coprire viste "non gradevoli", attutire i rumori, proteggere altre piante dall'esposizione diretta al sole ed alle intemperie, coprire muri ed altre strutture a volte poco estetici. Le piante rampicanti sono in grado di trasformare anche gli spazi piu' ristretti in ambienti suggestivi, colorati, allegri ed esclusivi. Grazie alla loro capacita' di svilupparsi verticalmente sono particolarmente apprezzate da chi pur non possedendo un giardino, ama possedere un terrazzo o un balcone ricco di verde. Nella sezione sottostante, un comodo elenco delle varie specie di piante rampicanti presenti in natura.
La scelta del rampicante deve essere coerente con le caratteristiche della posizione e del luogo nel quale si intende collocarli. Svariate sono le tipologie e le varieta' esistenti. Se vogliamo circondarci di fiori e profumi, possiamo scegliere tra rose sarmentose, indicate per tutte le regioni,  le bignonie, le clematis, il glicine e il gelsomino, particolarmente adatti per climi temperati, ed infine la bouganvillea per le localita' mediterranee. Nel caso in cui l'effetto che si vuole ottenere sia quello di un angolo verde, si ricorrera' invece all'edera, alla vite canadese, ecc. In ogni caso si consiglia di piantare il rampicante in vasi capienti, in considerazione non solo delle dimensioni attuali della pianta ma anche e soprattutto di quello che sara' il suo sviluppo e quindi delle dimensioni che essa raggiungera' nella fase della maturita'. Il periodo migliore per il trapianto e' febbraio-marzo. Fin dall'inizio e' bene "guidare" i rami della pianta assicurandoli a sostegni in modo tale da "dare forma" alla pianta ed ottenere cosi l'effetto desiderato. A tale proposito si ricorda che i rami non devono essere stretti eccessivamente ai sostegni e che la rafia artigianale e' lo strumento piu' adatto per questo genere di operazione. I tralci devono essere fissati mantenendo le giuste distanze tra gli stessi, tenendo presente dello sviluppo e dell'intensa attivita' vegetativa della pianta appena trapiantata. I sostegni maggiormente utilizzati sono: graticci di legno, fili di ferro, rete metalliche e strutture (gazebi, ringhiere, ecc.). Di tanto in tanto e' bene correggere l'andamento dai rami, intervenendo con appositi tagli, al fine di rendere piu' ordinata e curata la composizione.
BIGNONIA: La Bignonia e' una pianta rampicante originaria dell'America centro-meridionale che si presta bene ad essere coltivata contro un muro, su una pergola su pareti verticali, e anche su un albero. I suoi fiori sono colore arancio o rosso, molto vistosi e di forma tubolare. Pianta rampicante che appartiene alla famiglia delle bignoniaceae, e' vigorosa e rigogliosa, resistente al freddo. Ha foglie pennate, costituite da foglioline lanceolate, con margine dentellato, di colore verde chiaro e caduche. Produce bei fiori riuniti in grandi mazzi che contengono dai 6 fino ai 10 grandi fiori a partire dall'inizio dell’estate fino all'autunno. Questa pianta ha un apparato radicale robusto, che si espande velocemente e occupa molto spazio, quindi e' bene prevedere un grosso vaso, o cambiarlo di frequente con uno di dimensioni piu' grandi via via che si sviluppa. I rami o viticci sono dotati di ventose grazie a cui aderiscono su qualsiasi superficie. I rami sono ricoperti da foglie o palmate a margini dentellati disposte simmetricamente rispetto al ramo, e sono di colore verde scuro che in estate tende a divenire giallo e in autunno rossastro. I fiori sono riuniti in grappoli pendenti, simili a grosse campanule di colore rosso, arancio o rosa. I frutti sono piccoli baccelli verdi simili ai fagioli contenenti dai 5 a 7 semi piatti a forma sferica. Questo rampicante si coltiva all'aperto, in vaso o in piena terra. In inverno non muore, ma e' in completo riposo vegetativo e perde il fogliame. Preferisce delle collocazioni semi-ombreggiate così da stare a contatto con i raggi solari soltanto nei momenti freschi della giornata. Puo' sopportare temperature rigide, comprese quelle inferiori allo zero, e riesce a sopravvivere facilmente durante il periodo invernale. Si coltiva in piena terra, o in ampi vasi, in un buon terreno poroso e molto ben drenato, leggero, anche se sopporta qualsiasi substrato, anche nella comune terra da giardino. Al momento dell'impianto, e' bene arricchire il terreno con poco stallatico o con del concime a lenta cessione. Bisogna annaffiarla a cadenza settimanale e solo quando il terreno e' asciutto. Ricordarsi che teme i ristagni idrici. La pianta giovane necessita di acqua con regolarita', mentre l'adulta puo' vivere anche con la sola acqua piovana. In estate avra' piu' bisogno di acqua soprattutto durante la fioritura o in periodi di siccita'. Si annaffiano solo quando fara' caldo o quando e' strettamente necessario.
CLEMATIDE: Appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, la Clematis costituisce un genere di circa 250 specie di piante erbacee o legnose, rampicanti a foglie caduche o sempreverdi, rustiche e non. Per e'quanto riguarda le specie rampicanti e' importante sottolineare il fatto che si tratta della pianta rampicante per eccellenza; la Clematis è, infatti, unica per la rapidita' con la quale ricopre muri e pergolati, per la grande capacita' di adattamento della quale e' dotata e per la spettacolarita' delle fioriture. La moltiplicazione puo' avvenire prelevando talee dalla pianta madre oppure attraverso semina. Nel caso della riproduzione per talea, talee lunghe circa 10/15 cm verranno prelevate, durante il periodo estivo, da rami legnosi semimaturi forniti di almeno due gemme alla base. Le talee dovranno essere piantate in cassoni da moltiplicazione appositamente riempiti con un miscuglio di torba e sabbia. A radicazione avvenuta, si dovra' aver cura di collocare le piantine in vasi del diametro di circa 8 cm; sara' necessario ritirare in luoghi coperti e riparati i vasi nel periodo invernale. Nella primavera successiva le piantine dovranno essere rinvasate in contenitori leggermente piu' grandi (circa 11/13 cm di diametro), che potranno anche essere interrati all'aperto. La messa a dimora definitiva andra' effettuata in autunno (ottobre). Nel caso della moltiplicazione attraverso la semina, i semi di Clematide andranno collocati in marzo in vasi piccoli, di 2/3 cm; una volta spuntati i germogli, le piantine dovranno essere rinvasate in contenitori di 8 cm di diametro; le fasi successive ricalcano esattamente quanto detto precedentemente per la moltiplicazione per talea. Per quanto concerne la potatura e' bene precisare che si tratta di un'operazione molto importante per le Clematidi a tal punto che, se eseguita scorrettamente, puo' comportare la recisione dei fusti destinati alla prossima fioritura. Da non dimenticare e' poi il fatto che la potatura deve essere limitata al caso in cui si renda necessario contenere lo sviluppo della pianta; in caso contrario e in via generale, la Clematis non richiede alcuna potatura. Con riferimento alla tecnica piu' indicata per la potatura, le clematidi possono essere suddivise in due gruppi principali, per ognuno dei quali i criteri di intervento sono diversi. Il primo gruppo riguarda le specie a fioritura precoce, che sono caratterizzate da una fioritura che avviene sui fusti maturati nella stagione precedente. In questo caso la potatura deve avvenire rigorosamente dopo la fioritura e si deve aver cura di eliminare i fusti ed i rami secchi. La potatura e' invece da praticarsi, in primavera, prima che abbia luogo la fioritura, per le specie tardive e per le varieta' che sviluppano i fiori esclusivamente sui rami maturati nella stagione in corso. Anche in questo caso la pianta deve essere "ripulita" dei rami e dei fusti secchi residui della stagione precedente. Pur non avendo particolari esigenze, si consiglia di piantare la Clematide in posizioni soleggiate o di mezz'ombra, preoccupandosi pero' di proteggere la base del fusto dai raggi diretti del sole. Il periodo piu' indicato per la piantumazione va da ottobre a maggio; e' preferibile, in generale, effettuare il trapianto in presenza di un clima mite e favorevole. Il terreno deve essere ricco, ben drenato e a forte composizione alcalina. Per favorire una crescita rigorosa della pianta, puo' essere utile durante la stagione primaverile arricchire il terreno situato al basamento della pianta con letame e uno strato di foglie e torba. La fioritura come anticipato e' sempre meravigliosa; alcune specie possono fiorire addirittura una volta al mese, nel periodo che va dalla primavera all'estate. I fiori sono bellissimi e composti da 4/5 tepali ovati; possono essere singoli o doppi ma sempre coloratissimi e a forma di campanula.
EDERA: Proviene dalle zone temperate dell'Europa, isole Canarie, Africa del nord, Asia e Asia Minore, comprende 15 specie di piante rampicanti, sempreverdi, rustiche, facili da coltivare per la loro tolleranza alla scarsa luminosita' e al sole diretto, all'inquinamento atmosferico e alla siccita'. Ne esistono anche di adatte alla coltivazione in appartamento. Le edere presentano due tipi di rami: giovani e adulti. I primi, di consistenza erbacea o semilegnosa, presentano radici aeree, che permettono alla pianta di attaccarsi a qualsiasi tipo di supporto, e foglie lobate; i secondi, arborecenti, non hanno radici aeree e presentano foglie intere a margini ondulati. Sono questi ultimi che producono fiori e frutti e che dovranno essere utilizzati per ottenere talee. La temperatura ideale si aggira attorno ai 15 gradi; la temperatura minima invernale e' compresa tra 0 e 7 gradi. D'inverno, di solito, preferiscono ambienti freschi, per quanto ultimamente in commercio si trovino varieta' adatte anche ad ambienti riscaldati (es. Golden Gate e Golden Ingot). Le annaffiature dovranno essere regolari in estate (una o due volte alla settimana), ridotte in inverno (una sola volta la settimana). Concimare in estate ogni 15-20 giorni; in inverno ogni 35-40 giorni. Si rinvasano, in primavera, quando le radici fuoriescono dal vaso. In ogni caso, ad ogni primavera, sarebbe bene sostituire il 30 per cento circa del terreno (praticamente esaurito) con nuovo terriccio per ortaggi, ricco di sostanza organica. Per la moltiplicazione si utilizza il metodo della talea, in qualsiasi periodo dell'anno, anche se e' preferibile procedere in luglio-agosto o ottobre-novembre. Le talee, lunghe 10-15 cm., devono essere messe a radicare in cassone con una miscela di torba e sabbia in parti uguali. Bisogna tenere presente che, se si vogliono ottenere esemplari rampicanti, le porzioni di fusto devono essere prelevate da rami giovani: quelle ottenute da rami adulti, infatti, danno origine a piante a portamento cespuglioso e non rampicante. Le talee potranno essere messe a radicare anche in vasetti pieni d'acqua e trapiantate, in vasi con torba e sabbia, non appena abbiano emesso le radici. La potatura delle edere piantate in esterno, dovra' essere eseguita in febbraio-marzo e in estate, per contenerne la crescita. I rami adulti dovranno essere potati in marzo e in luglio, al fine di mantenere regolare la forma della pianta.
GELSOMINO: (Oleaceae) Il gelsomino appartiene alla famiglia delle Oleaceae, un genere di circa 300 specie di arbusti rampicanti, a foglie caduche e rustici. E' una pianta originaria del Medio ed Estremo oriente nonche' dell'America Meridionale. E' bene utilizzare un terreno fertile, ben drenato e ricco di sostanza organica. Le annaffiature devono essere frequenti dal momento del trapianto ad attecchimento avvenuto, moderate in seguito. La fioritura puo' verificarsi in diversi periodi dell'anno a seconda della varieta'. In generale i fiori sono riuniti in infiorescenze ascellari ed assumono una forma simile a quella di una pannocchia. La moltiplicazione si ottiene prelevando talee di 8-10 cm da rami portanti o semimaturi. Le talee dovranno essere poste negli appositi cassoni da moltiplicazione riempiti con un miscuglio di sabbia e torba. Una volta attecchite, le piantine verranno trasferite in vasi del diametro di 8-10 cm.
GLICINE: Il glicine non richiede particolari attenzioni in merito all'irrigazione che, di fatto, deve semplicemente sostenere la pianta nei periodi di maggiore siccita'.  La cura di questo rampicante, invece, deve concentrarsi sulla sua potatura. Il glicine cresce rapidamente e puo' raggiungere notevoli dimensioni, percio' va rimodellato di frequente. Gli interventi di potatura sono essenzialmente due: uno a luglio ("potatura verde"), mirato ad accorciare i getti di nuova vegetazione, e uno a marzo. Con quest'ultima pulizia della pianta ("potatura a sperone"), oltre a rimuovere i rami secchi o danneggiati dall'inverno, si va a ritoccare quelli precedentemente ritoccati con la potatura estiva. Se la pianta viene tenuta in vaso, la potatura e' finalizzata a una sua "educazione" a crescere anche senza sostegno, sotto forma di alberello.  La coltivazione del glicine puo' avvenire in terra o in vaso. Per entrambe le soluzioni, se si desidera ottenere un esemplare con caratteristiche identiche a quelle della pianta madre, e' necessario procedere al "taleaggio", ossia alla potatura di un ramo semilegnoso di circa un anno e al suo successivo innesto in terra, a radicazione avvenuta. Per la propagazione in giardino, si puo' sotterrare un getto della pianta madre, senza tagliarlo, e far produrre cosi la nuova massa radicale. Se, invece, si acquista una nuova pianta, il substrato di coltura dev'essere composto da: un fondo ghiaioso, per garantire il drenaggio del terreno; uno strato di circa 3 cm di stallatico; del terriccio fertile da giardinaggio. Le piante interrate in giardino hanno bisogno di un sostegno per accogliere la gettata vegetativa.
PASSIFLORA: (Passifloraceae) La Passiflora o "fiore della passione" e' originaria delle Regioni Tropicali dell'America Meridionale. La famiglia di appartenenza e' quella delle Passifloraceae. Sono circa 500 le specie che costituiscono questo genere; si tratta, in particolare, di piante rampicanti sempreverdi, che possono raggiungere anche l'altezza di 7 metri e che si prestano soprattutto per rivestire e coprire muri, reti, graticciati, ecc. Le annaffiature devono essere costanti, in modo tale da mantenere nel terreno una certa umidita'; la frequenza delle annaffiature deve essere maggiore durante il periodo estivo, al fine di compensare la maggiore traspirazione cui e' soggetta la pianta per effetto delle temperature elevate. La fioritura avviene durante il periodo estivo. I fiori si caratterizzano per la forma e la bellezza del tutto particolare che li contraddistingue: sono fiori "appiattiti", che compaiono isolati, i cui ovari e stami sono circondati da una corona di filamenti. I petali sono ovati e vellutati. La moltiplicazione puo' essere effettuata prelevando talee di circa 8-10 cm dalle piante mature. Le talee dovranno essere piantate in una composta di sabbia e torba e collocate negli appositi cassoni da moltiplicazione. A radicazione avvenuta, le piantine verranno disposte in vasi del diametro di 8-10 cm. La moltiplicazione puo' avvenire anche per seme. In questo caso e' importante mantenere una temperatura di 18-20 gradi. Una volta radicate, le piantine saranno rinvasate (vasi di circa 10 cm di diametro) cosi come e' stato disposto per la moltiplicazione per talea. Alla fine dell'inverno (febbraio-marzo) e' consigliabile la potatura della pianta; questa ripulira' la pianta da tutti i rami in eccesso, nonche' dai rami periti a causa del gelo durante la stagione invernale. La Passiflora predilige climi temperati caldi, teme le gelate e, proprio per questo, deve essere collocata in giardino, in posizioni soleggiate, parzialmente ombreggiate e riparate dal freddo e dal gelo. Il terreno deve essere ben drenato.
MANDEVILLA: Questa rampicante proviene dalla parte centrale e meridionale del continente americano.  Si tratta di una pianta che fa parte della categoria delle sempreverdi e che rientra all'interno della famiglia delle Apocynacee. Una delle principali caratteristiche della Mandevilla e' indubbiamente quella di avere dei fusti particolarmente sottili, che si sviluppano con grande facilita', ma sopratutto in tempi decisamente ristretti. Questa rampicante viene anche coltivata in un modo del tutto particolare, dato che viene inserita all'interno di vasi appesi: nel caso in cui venga coltivata proprio con lo scopo di sfruttarla per le sue caratteristiche rampicanti, allora dovra' sostenersi ad apposite strutture o graticci. Inoltre, la Mandevilla presenta delle foglie di un tipico colore verde intenso e si caratterizzano per denotare una leggera pubescenza nella parte piu' in basso. Nel corso della stagione primaverile e in quella estiva, avviene la fioritura della Mandevilla: i fiori si caratterizzano per avere un tipico sviluppo a cascata e per denotare un intenso profumo, oltre ad una colorazione che puo' variare dal bianco al rosa. All'interno di tutte quelle zone che si caratterizzano per avere delle stagioni invernali particolarmente miti, queste piante si possono tranquillamente porre a dimora anche in giardino, oppure si possono coltivare alla stregua di piante annuali. Per quanto concerne le operazioni di potatura, il consiglio e' quello di provvedere al taglio dei rami, fin dalla prima parte della stagione primaverile, anche se e' possibile svolgere tale operazione anche in autunno.
VITE DEL CANADA: La vite canadese o "Ampelopsis" e' una pianta rampicante originaria dell'Asia ed appartenente alla famiglia delle Vitacee, particolarmente apprezzata per la bellezza del suo fogliame rossiccio. E' caratterizzata da steli sottili e legnosi, che portano foglie trilobate ed appuntite dal colore rossastro, molto decorative nella copertura di muri e recinzioni. I fiori sono verdastri e fanno la propria comparsa nel periodo che va da maggio a giugno, mentre i frutti sono costituiti da bacche viola o bluastre. Si tratta di una pianta di facile coltivazione che puo' resistere egregiamente anche se allevata in vaso, all'interno delle pareti domestiche, dove rappresenta una valida alternativa alla classiche piante da appartamento. Per coltivare la Vite del Canada nel migliore dei modi occorre esporla in posizione soleggiata, ma non ai raggi diretti, dove potrebbe risentire dell'eccessiva irradiazione. La temperatura deve mantenersi sopra i 10 gradi, visto che la pianta e' particolarmente delicata tende a soffrire in presenza di climi rigidi o di gelate. Ed e' per questo che occorre piantarla in prossimita' di un muro o comunque al riparo dal freddo. Le innaffiature devono essere regolari e moderate in estate, mantenendo il terreno umido ed evitando i ristagni idrici. Almeno una volta al mese, poi, sara' opportuno aggiungere all'acqua delle irrigazioni una dose di fertilizzante liquido, da sostituire con concime organico nel periodo autunnale. Nella stagione fredda le irrigazioni andranno diminuite, intervenendo solo in caso di siccita' prolungata. La propagazione avviene per talea, piantando la Vite del Canada in vaso e facendola radicale per qualche settimana in un terreno ricco di sabbia prima della messa a dimora. Il rinvaso va effettuato ogni 2-3 anni, a seconda dell'esigenza della pianta, utilizzando sempre un contenitore piu' grande del precedente. Per la potatura ci si limitera' ad un'operazione di mantenimento della forma, affinche' la pianta segua la linee del sostegno al quale si arrampica.
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