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Piante carnivore

Svago

LE PIANTE CARNIVORE

Le piante carnivore (o piante insettivore) sono piante che intrappolano e consumano protozoi e animali, specialmente insetti e altri artropodi, al fine di ottenere i nutrienti essenziali per la loro crescita. Tale singolare caratteristica e’ il risultato di un adattamento ad ambienti quali paludi, torbiere o rocce affioranti, in cui il suolo, a causa della forte acidita’, e’ scarso o completamente privo di nutrienti e, in particolare, d'azoto, che viene cosiì integrato dalla pianta attraverso la digestione delle proteine animali. Il primo a scrivere un trattato sulle piante carnivore fu Charles Darwin nel 1875. Esistono circa 600 specie di piante carnivore diffuse in tutto il mondo distribuite in circa 12 generi e 5 famiglie. In aggiunta alle citate, esistono in natura anche circa trecento specie di piante protocarnivore, divise in diversi generi, che possiedono alcune ma non tutte le caratteristiche per essere considerate vere carnivore.
SARRACENIA: Con le sue foglie lunghe e tubulari cave all’interno dette ascidio intrappola gli insetti attratti dal colore e dal profumo. E’ una pianta affascinante che, se collocata in un luogo con molta luce e annaffiata con acqua piovana o distillata, e’ in grado di vivere per molti anni e darci tante soddisfazioni.
DIONEA (O “VENERE ACCHIAPPAMOSCHE”): La Dionea si colloca nell’immaginario collettivo come una delle “piante carnivore per eccellenza”, questa singolare pianta erbacea e’ originaria del nord America, famosa per il suo apparato di cattura composto da due pagine fogliari unite e con la presenza di piccoli “denti” morbidi nella parte esterna che impediscono la fuga della preda, come le altre piante carnivore ama la luce del sole, e l’acqua povera di nutrienti per questo va annaffiata utilizzando solo acqua piovana o distillata, versandola nel sottovaso e lasciando che il terreno l’assorba. Non lasciare il sottovaso per lunghi periodi con l’acqua stagnate perche’ potrebbe far marcire le radici.
NEPENTHES (NEPENTHES VENTRATA): Il suo nome proviene dal greco e significa letteralmente “non dolore”, in natura e’ una pianta epifita, quindi vive arrampicata sugli alberi dai quali fa pendere le radici e i suoi temibili ascidi pronti a intrappolare il primo malcapitato. La forma e dimensione dei suoi ascidi possono variare a seconda della specie, in alcune possono raggiungere dimensioni di 30 cm.
DROSERA (ROSOLIDA O RUGIADA DEL SOLE): Pianta carnivora originaria del sud Africa, produce una rosetta con numerose foglie, la cui parte terminale e’ ricoperta da peletti che presentano gocce di mucillaggine estremamente appiccicose, con le quali intrappola gli insetti. Molto rustica e non richiede particolari cure, occorre soltanto mantenere il substrato molto umido utilizzando acqua piovana o distillata, e mantenere un buon grado di umidita’ lasciando evaporare l’acqua in eccesso nel sottovaso.
BROCCHINIA: La Brocchinia e’ una pianta carnivora, appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae; essa non presenta dimensioni eccessivamente grandi, ma raggiunge circa i trenta centimetri di altezza. Le foglie sono molto ampie, lanceolate e coriacee, adibite alla raccolta di acqua piovana; la Brocchinia produce steli di quasi un metro di altezza che si ramificano, e da qui nascono decine di piccoli fiorellini bianchi composti da tre petali. Gli insetti vengono attirati dall’odore dolciastro che la pianta emana, e vengono intrappolati nelle foglie, munite di una sostanza cerosa: la pianta non e’ in grado di produrre enzimi digestivi, quindi il compito della digestione spetta a batteri simbionti che convivono con essa; la Brocchinia puo’ tuttavia assorbire i nutrimenti, risultato della digestione delle prede. La moltiplicazione della pianta avviene tramite la semina: i semi devono essere rigorosamente freschi e seminati in un composto di torba, perlite e sfagno posto in superficie . Un altro modo per riprodurre la Brocchinia e’ attraverso la divisione dei cespi, modalita’ ritenuta molto piu’ veloce.
HELIAMPHORA: L’ Heliamphora e' un genere di pianta carnivora, appartenente alla famiglia delle Sarraceniaceae.  La dimensione delle sue foglie oscilla dai pochi centimetri fino al metro: queste si presentano arrotolate e con i margini fusi; l’ estremita' della foglia perde la sua forma originaria per diventare una trappola, cosi da catturare le piccole prede animali. I vari insetti vengono attirati grazie ai colori forti, al nettare, o al particolare profumo, e una volta che si trovano negli ascidi, essi vengono assorbiti. Gli ascidi sono pieni di acqua e hanno la forma di un cono; inoltre nella superficie interna presentano dei piccoli peli rivolti verso il basso che costringono gli insetti a raggiungere le parti inferiori della trappola.
CEPHALOTUS: Il Cephalotus e' una pianta carnivora, appartenente alla famiglia delle Cephalotaceae; e' un esemplare raro e parecchio singolare, in forte rischio di estinzione. Il Cephalotus mostra un rizoma sotterraneo e non raggiunge i cinque cm di altezza; e' definita una pianta eterofilla: produce due tipi di foglie ben diversi. Alcune hanno forma ovale e consistenza carnosa, mentre le altre si trasformano in ascidi: la parte interna di queste ultime e' completamente ricoperta di peli, con dei solchi rossicci posti sull’imboccatura; gli insetti vengono attirati dal gradevole profumo del nettare, ed inevitabilmente scivolano lungo la parete interna della trappola dove vengono liquefatti ed infine digeriti.
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